Dopo qualche tempo era ora di riaprire questo cassetto. Aspettavo forse la giusta occasione e quando mi sono,casualmente,imbattuto nella poesia che voglio condividere ho subito pensato che fosse il momento buono.
Ho trovato straordinario come sia stato rappresentato l'eterno conflitto tra la ragione e il sentimento , l'intensita' di come la prima voglia sovrastare la seconda , la forza delle convinzioni che vengono pero' annullate dalla voglia d'amore senza " proferir parola ".
La seconda cosa che mi ha colpito e' lo stile di scrittura, al primo impatto ho pensato fosse una poesia del 1200/1300 ,il dolce stil nuovo ,poteva essere tanto Cavalcanti quanto Guinizzelli che non addirittura il primo Dante Alighieri .
Invece no, ho cercato l'autore ed ho scoperto che si tratta in realtà di una giovane ed emergente autrice italiana del 1978 , alla quale rendo merito a questo punto non solo per la bellezza della poesia ma anche per aver saputo ricreare l'atmosfera di quasi 800 anni fa .Sheyla Bobba , complimenti !
Dialogo tra mente e cuore
Ciò ch’io ti dico, giura restar segreto.
Or ti svelo quel che sarà da fare.
Io voglio, o meglio pretendo, tu torni di pietra.
No, no cor mio non frignar,
rammenti quanto dolore, lacrime e disperazione?
Non ti par assurdo ancora sbagliare?
Ma che dici giusto innamorarsi?
No, no cor mio, infantile e ingenuo.
Mi domando come te ancor possa vaneggiare.
Io comando, tu stolto, cintati a battere
per sangue in circolo portare.
Ci penso io a salvar nostra esistenza.
Cheto stai, non mi far prova. Non ci casco.
Ma su, già sappiamo che l’amore inganna, dice lui diverso?
Solo perché guarda i miei occhi con passione,
o perché bramo sempre suoi baci,
o forse perché si fa parlante e mi sento trasferire in luoghi lontani e vergini?
Ma sensibilità mia,
presti fede a tale possibilità? Ancora
Ma proprio non si vive senza sentimento d’amor? E sia, vince ancor tu,
va innamorati!
Ma se domani sorgerai spezzato, non ne voglio sapere
Già, come se io mente, potesse vivere senza te cor!
Ciò ch’io ti dico, giura restar segreto.
Or ti svelo quel che sarà da fare.
Io voglio, o meglio pretendo, tu torni di pietra.
No, no cor mio non frignar,
rammenti quanto dolore, lacrime e disperazione?
Non ti par assurdo ancora sbagliare?
Ma che dici giusto innamorarsi?
No, no cor mio, infantile e ingenuo.
Mi domando come te ancor possa vaneggiare.
Io comando, tu stolto, cintati a battere
per sangue in circolo portare.
Ci penso io a salvar nostra esistenza.
Cheto stai, non mi far prova. Non ci casco.
Ma su, già sappiamo che l’amore inganna, dice lui diverso?
Solo perché guarda i miei occhi con passione,
o perché bramo sempre suoi baci,
o forse perché si fa parlante e mi sento trasferire in luoghi lontani e vergini?
Ma sensibilità mia,
presti fede a tale possibilità? Ancora
Ma proprio non si vive senza sentimento d’amor? E sia, vince ancor tu,
va innamorati!
Ma se domani sorgerai spezzato, non ne voglio sapere
Già, come se io mente, potesse vivere senza te cor!
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