giovedì 28 febbraio 2013

Onestà . Dal cassetto dei valori

L'onestà indica la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a principi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta l'astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita ed all'ambiente in cui si vive.
Ho cercato più di una definizione che  potesse riassumere al meglio il significato di onestà, alla fine ho deciso per quella sopra riportata ( Wikipedia ) per 2 motivi, il primo e’ legato all’estensione data  al termine stesso  che , normalmente, viene abbinato al mero reato materiale punibile penalmente ; il secondo e’ molto più personale ed e’ dovuto all’aver trovato in questa definizione un termine a me molto caro : “Principio” ...

Ho imparato nel corso di questi mesi da ( aspirante )  blogger che per poter scrivere di qualsiasi cosa , che sia seria o faceta, bella o brutta,interessante o noiosa , prima  c’e’ sempre bisogno di  leggere, di studiare , di curiosare ,di prendere informazioni. Questa e’ un enorme possibilità di conoscenza che spesso, alcuni di noi ( io per primo ), non ha sfruttato negli anni deputati per antonomasia , gli anni cioè  dello studio scolastico. La digressione, che spero sarà perdonata, deriva proprio da questa nuova conoscenza della lingua italiana e dalla sfaccettatura che essa stessa ha. Per evitare di scrivere in modo tale che non si facesse confusione tra la parola “ principi“ ( morali ) e “principi”   ( azzurri ) ho fatto una ricerca sugli accenti e , reggetevi forte , ho ritrovato una regola grammaticale che sfido chiunque a ricordare d’impatto ( senza imbroglio e con esclusione delle maestre elementari, quelle di liceo le sfido ) …. Parole piane ,sdrucciole, bisdrucciole,tronche….
Il mio principio , quello morale, non ha bisogno di accento, e’ tollerato nella forma plurale per far si che si distingua da quelli azzurri , diventando così una semplicissima “parola piana” avendo l’accento sulla penultima sillaba.
Princìpi morali. Diceva un mio vecchio amico “ … a te le questioni di principio ti fregheranno …” , in realtà in modo molto più colorito. Aveva talmente ragione che oggi non siamo più amici, guarda un po’ per una questione di principio.
Mi rendo conto solo ora di quanto sia stato pericoloso  aprire il cassetti dei  valori. In tutto ciò che ho raccontato in questi mesi non ho avuto pudore  nel  mettere a nudo i miei sentimenti o le mie debolezze  , facendo riferimento sempre e solo  al mio vissuto. Come posso parlare ora  di onestà mantenendo intatta la volontà di raccontare le mie esperienze , senza cadere nel rischio  di auto incensarmi ? E , a ben pensarci , ho mai letto di qualcuno che raccontandosi abbia detto “ sai io sono proprio un gran bel fjo de na’ mignotta !”. No ,non mi e’ mai capitato. Allora partiamo da un presupposto diverso, diciamo che “ io sono proprio un gran fjo de na mignotta ( scusa mamma )” e vediamo se malgrado ciò un po’ di questo valore mi appartiene, se mai nella vita mi sono dimostrato onesto , almeno intellettualmente , almeno con me stesso.
Primo vero lavoro , 5 anni in una società finanziaria, uno dei miei  compiti era procuratore in atto per l’erogazione di mutui immobiliari. Mi sono girato mezza Italia , anzi trequarti, lo facevo solo io e non prendevo mai un premio produzione. Il capo mi chiama e mi dice che devo andare a Napoli il venerdì successivo, “non posso” rispondo io , si altera il capo, minaccia di chiamare la direzione e stigmatizzare il mio comportamento “ non puoi rifiutarti” mi dice,” se non vai ne pagherai le conseguenze”. Ho  30 anni in quel momento,Roberta e’ incinta, se aspetto che nasca il bambino non avrò più la forza per  farlo e forse non potrò  più guardarmi allo specchio. Vado nella mia stanza , scrivo e consegno la mia  lettera di dimissioni. Ahimè questo coraggio lo avrei trovato altre volte nella vita , perché  credo sia giusto  proteggere ad ogni costo le proprie idee e le proprie risorse,che sia una questione di principio , in definitiva ,credo, sia intellettualmente onesto anche se e’ poi si debba fare il conto con le conseguenze.  
 E’ possibile che ognuno di noi non abbia grossi meriti  o demeriti per quello che e’ o per i valori in cui crede. Spesso siamo la derivazione di quello che ci e’ stato insegnato , dell’esempio che abbiamo ricevuto, della cultura nella quale siamo cresciuti. Certo crescendo possiamo scegliere di cambiare ma non credo sia possibile annullare il proprio vissuto.
Eccomi quindi bambino, non ricordo in quale modo mi sia stato trasferito, non ho aneddoti sull’onestà dei miei genitori ,eppure di certo devono avermelo trasferito, altrimenti non sarebbe successo che non avrei dormito per 3 notti al pensiero di ciò che avevo fatto. Dietro al bar di Gianni , come tutti i pomeriggi ero con i miei amichetti, avrò avuto forse 11 anni. Tutto si svolge in  una frazione di secondo. Guardo a terra non c’e’ niente, una donna, anziana per me ( ma forse aveva la mia eta’ di oggi… fanculo … ! ) esce dal bar. Riguardo a terra, ora ci sono 500 lire (…di carta…) , le raccolgo per me e’ una fortuna e le intasco. Poi ci ripenso , se prima non c’erano ed ora ci sono forse sono della vecchina, la cerco e la vedo ad una decina di metri da me , tentenno , ci penso … un attimo di troppo … e la vecchina gira l’angolo , mi tengo le 500 lire. Ho detto 3 notti ma forse mi sono sentito una merda  per un tempo ben più lungo , ero stato disonesto !
Quante cose ancora si potrebbero dire su principi morali ed onestà e di come li si possa incontrare , oppure no, nella quotidianità , scelgo  però di  farlo fare ad un poeta vero e non a un sognatore  prestato alla scrittura con i versi che seguono :                         
… ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario …

Pierangelo Bertoli “A muso duro”
     

         
     

3 commenti:

  1. Citando Bertoli hai abbattuto qualsiasi mia difesa. Dichiaro publice (e che solo tu rispolveri grammatica e semantica? io vado addirittura sul latino....) che ti seguirò a Bucchianico senza opporre resistenza alcuna (no per una settimana, però, voglio troppo bene a Roberta. Iniziamo con un weekend, tanto per rompere il ghiaccio....)
    Stefania

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  2. che bello avere amici, virtuosi e culturosi ( passami sta licenza poetica ) . vada per il we.

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  3. Grazie Stefy, ti voglio bene anch'io!
    Roberta

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