venerdì 28 settembre 2012

Rivoglio i miei soldatini !

 “Ciao Mamma mi compri i soldatini ?”

“ Non lo so amore ora andiamo al mercato e vediamo se li troviamo”

Il dialogo e’ quello di sempre all’uscita della scuola , il mercato e’ quello vero di via Alberto da Giussano , quello di una volta con i banchi di legno che li monti  alla mattina alle 5.00 e li smonti  alle 14.00 per andare a pranzo.
Tranne il sabato, quel giorno li infatti il mercato e’ aperto fino alla sera e non puoi  immaginare i colori , i sapori , i profumi  che ti regala .E’ tutto un vociare e suonare ed anche l’inverno non sembra buio e lungo e freddo ,perche’il mercato ti scalda con il calore della gente e quello dei fuochi accesi.

E’ li che sono cresciuto e’ li che ho imparato a calciare il pallone , ore e ore contro il muro che non perde mai a sfidare me stesso allungando il numero di colpi , destro sinistro , destro sinistro , fino all’infinito. E’ li che contro quel muro mi sono fratturato il polso della mano sinistra e sono corso da mia madre con unico pensiero … quello di non farmi picchiare … bambini di una volta e mamme di una volta .

E’ li che mamma ogni tanti mi diceva qualche piccola e innocente bugia.
I soldatini al mercato ci sono di sicuro solo che bisogna vedere quanto costano,e se troviamo una bella busta nel calderone dei ricicli bene senno’ la vedo un po’ dura … economia di una volta.

martedì 18 settembre 2012

... e poi dritti fino al mattino...

Quanta fatica si fa a crescere.

Le responsabilita’ i pensieri , il lavoro , la casa da pagare , i figli piccoli pensieri piccoli  e i figli grandi pensieri grandi .
Che palle direi !
Eppure così e’ la vita, un giorno ti guardi indietro e dici: “ammazza quante cose ho fatto”  e un po’ stupito ti domandi : “ma come ho fatto ?”, consapevole dei tuoi limiti
e delle tua scarse capacita’.
Ma soprattutto c’e’ una cosa che  a qualcuno non va giu’ , qualcuno come me per esempio, affetto da una grave sindrome di Peter Pan , gioia e dolore di tutti i miei amici costretti ad ascoltare progetti e sogni come un bimbo che vuol  fare l’astronauta (mmmmm … mi sa un  un po ‘ tardino per me… ) .          
Insomma sto’ qualcosa che non va giu’ e’ che quando guardi tutte le cose cha hai fatto ti viene una domanda spontanea  la cui risposta e’, inequivocabilmente ed irrevocabilmente, una ed una sola , ma allora sto diventando grande !!


venerdì 7 settembre 2012

Pole Pole

Non e’ un saluto , non e’ un piatto tipico locale , non e’ un pesce colorato ne un albero da frutto .

E’una filosofia di vita !

Piu’ precisamente  la filosofia degli abitanti dell’isola di La Digue , Seychelles , arcipelago dell’oceano indiano , posto poco piu’ in alto del Madacascar.

Traduzione quasi letterale : “ con calma “ . Ma anche :” nessun problema” , vicinissimo a quel : “ akuna matata “ insegnatoci da Timon e Pumba  .Ed ancora : “ tranquillo”,”non correre”, “tutto andra’ bene “ .

In ogni caso tutti termini e/o concetti postivi e tranquillizzanti ,cosi si vive a La Digue.

Viaggio estenuante, errore nella scelta della compagnia area, trasferimento dall’isola principale in aliscafo con mare esageratamente mosso. Viaggiatori  presenti con conati 95% nel primo tratto  Mahe’/Praslin,  presenti con conati 98% (salvi solo Massimo e Sergio) nel secondo tratto  Praslin/La Digue . 
Roba da scendere dalla barca, tirare giù tutti gli insulti possibili , mandare tutti  affanculo e tornare a casa il prima possibile.

Invece no, “ Pole Pole” .