martedì 7 agosto 2012

Ho vinto al superenalotto ... anzi ho vinto molto di piu' ..

La vita di ognuno di noi è fatta di attimi, di momenti che sommati tra loro danno l’insieme di quello che siamo. A volte basta un attimo per cambiare il corso degli eventi, a volte ci vuole un pò di più, si pondera ,si valuta, si approfondisce e poi si decide, comunque in un attimo.

Poi ci sono quegli eventi fortuiti che possono portarti su una strada piuttosto che su un'altra, senza sapere come sarebbe andata a finire se fosse stato il contrario. Tutti noi abbiamo avuto il nostro o i nostri  “ sliding door “, la possibilità di scegliere se oltrepassare quella porta prima che si chiuda, in ogni caso non sapremo mai cosa sarebbe successo e ci rimarrà, forse, la curiosità e/o il rimpianto.   

Comunque attimi, velocemente dentro o fuori! Un po’ come quando parli e capisci subito che dovevi stare zitto,  o quando dici qualcosa di intelligente che sorprende anche te. Ma l’attimo per eccellenza e’ quello del coglione , quello in cui combini una cosa grossa , ma così grossa che non sai se ridere o piangere.

Io posso dire con assoluta certezza di aver vissuto una giornata piena di attimi del coglione, tanto piena che ridurla ad attimi non rende merito alla mai coglionaggine, beh questa giornata ha decisamente cambiato il corso degli eventi della mia vita ………………………ma come?




A dicembre del 1997 veniva inaugurato in Italia un nuovo concorso Nazionale, il Superenalotto, premi molto ricchi e possibilità di vincita anche con schedine (sei colonne ciascuna) di importo contenuto, ed io come tutti a giocare e sognare.
Infatti normalmente non si gioca per vincere, tanto basse sono le possibilità, ma proprio per sognare. Vuoi mettere domani vado in ufficio e mando il capo aff…., o mi compro una casa ai Caraibi e scappo senza dire niente a nessuno, e via così, dalle macchine alle donne alle ville con piscine, ma sempre e comunque con il capo in cima agli obiettivi, lo so perché sono stato capo parecchi anni.
La regola vuole che se non sei un maniaco dei sistemi, giochi i tuoi numeri, cioè la data di nascita tua, di tua moglie e di tuo figlio, la data di anniversario, i tuoi anni e via dicendo, incastrandoli in formule da sei numeri a colonna. Dopo anni di tentativi quei numeri li sai a memoria, non hai bisogno di scriverteli da nessuna parte e te li ricordi anche quando vorresti dimenticarli.
Sabato,  prima metà del mese di Aprile del 1999, mi sveglio e decido di non giocare i miei numeri!! Cioè non e’ che mi dimentico o sono in qualche modo impossibilitato, non voglio proprio giocarli. Vado al tabaccaio per le sigarette e non li gioco! Vado al bar per il latte e non li gioco! Il pomeriggio passa mia madre a casa e mi chiede se ho giocato perché lei sta andando e se non l’ho fatto gioca anche i miei, ed io non li gioco!! Anzi, spavaldo, rispondo anche: “lascia perdere anche te tanto non si vince mai, buttiamo solo un sacco di soldi!”
Io il professionista dei sognatori, io che ho vinto 4 Wimbledon e 2 coppe dei campioni, io che sono stato in vacanza con Loredana Berte’, quando la  Berte’ non la batteva nessuno…… io ho smesso di sognare. E sono stato giustamente punito.
Cena, tv, telegiornale, ignaro della sventura, ascolto le notizie un po’ distratto, Mentana con enfasi annuncia: “… ed ora ecco i  numeri del superenalotto …. “.
“Guarda Stè” fa mia moglie mentre l’altro declama “facevamo 3”; alzo gli occhi guardo e dico: “no, facevamo 4” e poi con voce non più tanto allegra “.. no facevamo 5...”.
Silenzio dalle 20.30 elle 23.00 circa, ora in cui normalmente su televideo comparivano i premi, sono rimasto incollato davanti alla tv per sapere quanto avevo NON vinto.
Le uniche parole erano quelle di Roberta che come un mantra ripeteva: “perché? perchè non hai giocato? Sta botta di filosofia proprio oggi ti doveva venire” ed io che cercavo di lenire il dolore ricordandogli quanto di bello avevamo: “Ma dai, pensa alle cose positive, abbiamo un figlio meraviglioso”; e lei: “……perché spariva se vincevamo…” pratica e conclusiva! 
88 milioni di vecchie lire, non una fortuna ma nemmeno male per 13 anni fa’, una costoletta come si dice a Roma.
Che sfiga verrebbe da dire… ed invece proprio no. Il giorno dopo e’ accaduta una cosa che non dimenticherò mai e negli anni successivi ne sono accadute molte altre che probabilmente non si sarebbero verificate.
Dopo una notte insonne piena di improperi e richieste verso il cielo ho avuto una prima risposta. Come tutte le mattine  ho messo la macchinetta del caffè sul fuoco e ho aspettato che uscisse, ho aspettato e aspettato ma non voleva uscire; ancora nervoso dalla serata e la nottata, mi sono avvicinato (sempre con qualche improperio) per vedere cosa non andasse, mi sono sporto sulla macchinetta e quella che fa?
Boom, scoppia!! Arriva Roberta , mi vede di spalle e quasi non ha il coraggio di girarmi vedendo la cucina invasa fino al soffitto di schizzi di acqua nerastra e bollente, senza dire una parola mi volto e sono completamente bianco. Nel senso che il mio volto e’ una maschera di cera tanto e’ stato lo spavento, ma non ho nemmeno una goccia di caffè addosso .
In quell’attimo avrei potuto avere 88 milioni di vecchie e care lire ma anche uno o due occhi in meno, tutto sommato e’ andata bene così.
Mettiamoci pure che dal quel giorno non ho più giocato il Superenalotto del quale si sono tenuti circa 1.700 concorsi che alla modica cifra di 5€ circa a concorso fa 8.500€ (17.000milioni delle famose vecchie) comunque recuperati.
A fine Marzo di quell’anno avevo, infine, ricevuto un offerta di lavoro alla quale avrei dovuto rispondere nella prima decade di Aprile, se avessi vinto quei soldi e’ quasi certo che non avrei accettato. Il nuovo lavoro mi ha permesso in seguito di migliorare molto sia professionalmente che economicamente oltre che come uomo; ho fatto conoscenze che hanno influito molto sulla mia crescita e trovato amici, alcuni dei quali ancora mi sono vicini, altri no, ma da tutti ho imparato qualcosa.

Non so come sarebbe andata la mia vita se avessi vissuto quegli attimi in maniera diversa, ma so come e’ andata avendoli vissuti da coglione e direi che sono molto ma molto soddisfatto.      
 

8 commenti:

  1. E' vero, non possiamo sapere come sarebbe andata...certo all'epoca quei soldi ci sarebbero stati vermamente utili...la realtà dei fatti è che da quel lontano giorno la nostra vita è stata un crescendo di emozioni belle e brutte e che alla fine siamo ancora qui...una bella famiglia "che mica sparisce" e questa sì che è una bella vincita, altro che superenalotto! Robi

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  2. Ciao Stefano, questo è il motivo per cui io non gioco schedine, numeri o altro ma compro solo di tanto in tanto qualche gratta e vinci, senza seguire logiche precise. Lo faccio perchè non ho voglia di sentirmi un coglione, non saprei come gestire una situazione del genere. So che anche io prima o poi sarei caduto nella stessa trappola. la vita ci riserva cose che non possiamo modificare in nessun modo se non dopo averle vissute e spesso siamo costretti a prendere invece, cosi per come arrivano. Queste tua esperienza ti ha permesso di conoscere noi e a permesso noi di conoscere te. Forse se vincevi era meglio :-). A parte lo scherzo, sono veramente felice di avere conosciuto una persona come te. Con affetto M.T.

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  3. grazie mille , piacere tutto mio caro mt o dovrei dire mB come dice tamara ....

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  4. Hola, veig que el teu traductor és el mateix que el meu. Sort que vaig escoltar la història dels teus propis llavis. La versió escrita està bé, pero la oral va ser increïble.
    Xavier.

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  5. mi viene in testa la canzone di Pippo Franco
    Fico
    (che fico)
    sognare
    di avere un motoscafo
    che corre
    sul mare
    e in tasca ai pantaloni
    un po' di
    milioni
    da spendere in gelati patatine popcorn e noccioline
    e qualche fico
    .....FORSE NON SAREBBE MALE AVERE UN PO' DI SOLDI IN TASCA PER VIVERE "COME CI VA!!!!". Ciao Cri

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  6. Tutto, in effetti, può essere visto come un accattivante tiro di dadi.
    La mano che si solleva cauta, le dita che accarezzano i numeri, e il palmo che d'improvviso si apre platealmente.
    E poi ci sono i Se, i Ma, i Perché, ma tutto è più suggestivo se si colora la vita di un non sottobosco non certo, se si percepisce la scelta come un passo istintivo e ancestrale verso una direzione di cui noi non possiamo sapere quasi nulla.Elena

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    1. - "non" prima della parola sottobosco.

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  7. Per una settimana di fila,mia mamma ogni notte sognava il mio bisnonno che li diceva un numero per poi giocarli il sabato quando c'era l'estrazione..non è andata a giocarli perché quel giorno mio padre era impegnato in pasticceria..lei non voleva andare al bar da sola.. quella sera..quel sabato..sono usciti i numeri che mio bisnonno aveva detto di giocare a mia mamma.. 6 miliardi delle vecchie lire..3 milioni di euro di adesso...
    La vita gli ha dato un altra possibilità sempre sprecata..per un periodo giocavano sempre gli stessi numeri poi un sabato hanno deciso di cambiare numeri e quella sera sono usciti i numeri che giocavano prima.. peccato..peccato veramente..

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