venerdì 2 novembre 2012

Io so !

La notte tra il primo ed il due novembre di 37 anni fa  moriva, in circostanze ancor oggi poco chiare , uno dei personaggi piu' controversi  , ed aggiungerei discutibili, del panorama letterario e giornalistico della storia italiana del dopoguerra, Pierpaolo Pasolini.
Negli anni settanta quando ero ancora bambino ne sentivo parlare spesso ,anche in famiglia , ed i partiti si dividevano tra chi lo considerava un grande intellettuale e chi invece un genio incomprensibile  con troppi vizi che lasciavano forti dubbi sulle qualita' morali dell'uomo.
Tanto se ne parlava che ho provato ad interessarmi ma ero evidentemente troppo giovane per apprezzare un modo di fare arte troppo lontano dalla mia formazione cattolica di allora.
Per un lungo periodo  l'ho accantonato ,fino a quando non  mi sono scontrato con un suo scritto che mi ha colpito in modo quasi scioccante . 
La  forza , la chiarezza, il dolore nel manifestare la consapevolezza di quanto stava accadendo negli anni 60 in italia ,dal terrorismo per depistaggio agli intrecci di mafia e politica  e' talmente tangibile che sembra quasi di ascoltare le sue parole e non di leggerle a distanza di anni .


Cio' che rende il suo scritto ancora piu' memorabile e' il fatto che a distanza di 40 anni esso sia talmente attuale che qualsiasi  pensatore informato potrebbe scriverlo oggi con gli stessi contenuti, le medesime accuse e , purtroppo  tra le righe , la stessa frustrazione di poter solo raccontare senza incidere sui cambiamenti.

Lo scritto e' un po' lungo ma ,per chi non lo avesse mai letto , consiglio 5 minuti di pazienza e una lettura che ricordi allora   guardando ad oggi e pensando al futuro.

Io so 

Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). 
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. 
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. 
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. 
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). 
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.  
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile.
Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè
non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio.  

2 commenti:

  1. OK, sí me gusta, muy sincero, inteligente y emotivo. Pero las refrencias concretas se me escapan. Qué pasó en Milano 1969? Y en Brescia y Bologna 1974?
    Xavier R.

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  2. 1969 Milano strage di piazza fontana banca nazionale dell'agricoltura 17 morti.1974 Brescia piazza della loggia 8 morti durante una manifestazione. 1974 treno espresso roma/monaco esplosione nei pressi di bologna 12 morti.
    queste e molti altri attentati ( piu' 100 tra il 68 e l'80 )vengono attribuiti a quella che viene definita "strategia della tensione" ovvero legati ad un disegno politico teso a destabilizzare per stabilizzare .

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