mercoledì 24 ottobre 2012

Supereroi


Nei cassetti ci trovi un po’ di tutto , la tue cose , le tue foto, le tue storie  i tuoi ricordi e tanto altro .Non mi aspettavo pero’ di trovare cio’ che ho trovato questa volta. Ho trovato infatti  un intervista di  qualche tempo fa che mi ha molto colpito.

A parlare era Alex  Zanardi ex pilota di formula 1 degli anni novanta , che nel 2001 a causa di un  terribile incidente perse entrambe le gambe. 
In questa intervista diceva piu’ o meno quanto segue “ … se avessi la possibilita’ di tornare indietro e cambiare il mio destino, e quindi di non avere quel terribile incidente , non lo farei . Sono talmente tanto felice ora che non posso credere  che sarei potuto esserlo di piu’.”


Credo non  ci sia bisogno di nessun commento, se non dire che molti di noi , certamente io , vorremmo avere la stessa forza e determinazione  nel trasformare le disgrazie in punti di forza e non di debolezza.
Non conosco molto bene la sua storia e mi limito e vedere i suoi risultati sportivi che , ad esempio , alle ultime paraolimpiadi gli hanno portato 2 medaglie d’oro ed una d’argento. 

Di storie come quella di Zanardi ce ne sono molte altre e spesso anche piu’ drammatiche, mi viene in mente quella di Bebe Vio , giovanissima e dolcissima schermitrice italiana paraolimpica ( anche se solo in veste di tedofora per via della giovane eta’), che a soli  11 anni si e’ vista amputare braccia e gambe a causa di  una gravissima malattia .

Bebe aveva iniziato a  tirare di scherma a 5 anni , innamorata di questo sport e di tanti altri che continua a fare ancor oggi .  In un intervista rilasciata a Corriere.it ,  parlando del suo ritorno alla scherma, ha detto  :  pensavo fosse un po’ da «disabili» e invece… è ancora meglio”.
Una storia quella di Bebe che invito chiunque a conoscere meglio.

Ancora Alex Zanardi mi ha ricordato un film che racconta la storia, vera, di Bethany Hamilton,promettente surfista australiana che a 13 anni perde il braccio sinistro per un morso  di  squalo.
Dopo una profonda crisi, che la porta a disprezzare qualsiasi artificio che le avrebbe permesso di tornare a surfare, grazie all’amore per il mare che riscopre dove lo stesso ha   portato distruzione e morte ed a una insperata attivita’ di volontariato   , torna sulla tavola piu’ forte di prima .Il film si chiama “Soul  Surfer”.
Dice bethani alla fine del film :”… con 2 braccia non avrei potuto abbracciare piu’ gente di quanta non ne abbia abbracciata con un braccio solo …”

Sono solo 3 storie tra molte che possono trovarsi sul web , anche se mi sono spesso chiesto per 3 storie così quante ne esistano  con esiti completamente diversi , quanti sono coloro che hanno, o avrebbero , la forza di reagire come Alex, Bebe  Bethany, ed io che storia  sarei ?
La risposta mi spaventa e spero di non doverla dare mai , anche se una piccola idea ce l’avrei.

Ho conosciuto queste storie attraverso la Tv che spesso ,in occasione di eventi importanti come le Paraolimpiadi,  ci racconta in modo trionfalistico di persone diversamente abili .
Persone che , come pochi giorni ha ben  raccontato Saviano , hanno solo  abilita’ diverse da quelle dei  normodotati . E’ pero’  un peccato che la televisione si ricordi  solo in occasione di eventi speciali e non  parli ad esempio   dei tagli al sociale che , spesso, vede investire proprio queste stesse categorie.

Niente retorica o demagogia, ognuno sapra’ trarre cio’ che vuole da queste storie e dal mio commento, per quanto mi riguarda devo solo ricordarmi … di non dimenticare mai .      
  
 

2 commenti:

  1. Caro Stefano io non ci arrivo così lontano...anche se queste storie le conosco tranne quella di Bebe Vio che sto andando a cercare ora sulla mia meravigliosa finestra sul mondo. Voglio rimanere nei paraggi e guardare semplicemente chi è intorno a me, quanti coraggiosi ho intorno e tutte le mattine, tutte, ringrazio Dio di avere un corpo sano :)Cristina

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  2. Lo ringrazio anch'io e non solo per il mio corpo ... e che corpo ... :-)

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